giovedì 1 ottobre 2015

Riflessioni semiserie (più semi che serie) di un partecipante al XIII Congresso del Cicap

 
Si è appena concluso a Cesena il tredicesimo congresso del Cicap, il primo per me. Ecco un veloce personalissimo resoconto di questa tre giorni di full immersion nel meraviglioso mondo della ragione.

Il cartello all'ingresso del teatro sede del congresso recita "XIII Congresso del Cicap". E poi, senza dire cosa sia il Cicap, aggiunge: "con Silvan, Piero Angela e Raul Cremona". E poi in piccolo specifica che interverrà anche Silvio Garattini. Provo a mettermi nella testa di uno che passa e che non ha mai sentito nominare il Cicap, e non ha idea di cosa sia e di cosa si occupi, e in base a quella lista di ospiti cerchi di farsene un'idea. Dirà: Silvan, Piero Angela, Raul Cremona e Silvio Garattini il farmacologo, tutti assieme: ma che cazzo fanno al Cicap!". Ci sarebbe stato bene anche un calciatore, per confondere le idee. Un suggerimento per la prossima volta.


Si aprono le porte ai congressisti (io figuravo tra gli organizzatori, e pur avendo fatto ben poco avevo il privilegio di essere già dentro). Entrano i primi scettici, che in breve riempiono la hall. Penso che se entrasse adesso uno sciachimista-bomba imbottito di aceto di mele e si facesse saltare in aria immolandosi per la causa, passerebbe alla storia scalzando Nikola Tesla nell'olimpo delle figure mitiche dei complottari. Gli dedicherebbero milioni di vignette su facebook, attribuendogli frasi altisonanti in maiuscolo e decine di punti esclamativi.

Il congresso è al teatro Bonci, il classico teatro operistico coi palchetti. Molto bello, devo dire. Nell'attesa dell'inizio dei lavori scruto i partecipanti. Essendo per me la prima volta non conosco praticamente nessuno. Alcuni sono già seduti e giocano a Candy Crush: anche gli scettici nell'intimità si lasciano andare.


Arriva Piero Angela, e constato in prima persona l'effetto "Campo di Higgs". Anni fa il Times, quotidiano inglese, bandì un premio per chi avrebbe spiegato nel modo più chiaro e semplice possibile cos'è il Bosone di Higgs. Lo vinse un fisico londinese, David Miller, che fece questo esempio: supponiamo che ci sia una sala piena di gente che chiacchiera amabilmente (ad esempio la hall del teatro Bonci) e che all'improvviso un personaggio molto noto (ad esempio Piero Angela) entri nella sala. Tutti smetteranno di chiacchierare (o di giocare a Candy Crush) per circondare il personaggio noto cercando di avvicinarlo, rallentandolo nel cammino. Il groviglio di persone attorno al personaggio è l'analogia con il campo di Higgs, che si addensa attorno alle particelle facendo loro acquisire massa. Più è importante il personaggio e più il campo di Higgs si addensa. Nell'esempio del Times il personaggio noto era Margareth Tatcher. Molto meglio Piero Angela. Invece i selfie e le foto coi cellulari non so che analogia abbiano con l'Higgs.

L'inizio dei lavori è sancito da una voce suadente che da un altoparlante ci annuncia che sta per iniziare il tredicesimo congresso del Cicap, e ci invita a prendere posto. Mi ricorda vagamente la voce di Trenitalia, quella che dice sempre "ci scusiamo per il disagio".

Buio in sala, Sipario chiuso, violini, suspance, il sipario si apre, applausi, signore e signori Massimo Polidoro!

La caratteristica di tutti i congressi è che c'è sempre il saluto delle autorità. E tipicamente il saluto delle autorità non finisce mai. Se a un'autorità gli dai il microfono quella comincia a parlare, ti menziona Giolitti, la battaglia di Curtatone e Montanara, le nostre origini etrusche, Galileo Galilei e la pace nel mondo, anche se la conferenza è sui decadimenti rari del quark bottom. Non si capisce per quale motivo le autorità che prendono la parola a un congresso sentono il dovere di ammorbare la gente per venti minuti con discorsi noiosissimi. Sarà il fascino del microfono davanti alla bocca, che tira fuori le puttanate che serbano in grembo e che riciclano a ogni congresso. Bene: il sindaco di Cesena invece fa eccezione. Una lodevolissima eccezione! Il sindaco di Cesena dice due-frasi-due, sintetiche e appropriate, poi chiede al suo collega se vuole aggiungere qualcosa, il collega fa cenno che basta e avanza così, quindi ringrazia, saluta e dopo non più di un minuto siamo spicci. Non so di che partito sia, ma solo per questo lo voterei. Un politico che ha capito che non deve comportarsi sempre da spot elettorale vivente, ma anzi, che spesso è decisamente controproducente comportarsi sempre da spot elettorale vivente.

L'organzzazione del congresso è perfetta, contrariamente ai congressi scientifici a cui sono abituato, dove c'è sempre il rompiballe che deve cambiare portatile perché usa un software per le slides che al mondo utilizza soltanto lui, e dopo la prima presentazione ci sono già 40 minuti di ritardo. Altra differenza importante con i congressi scientifici: nessuno dorme.

Mi scopro con l'occhio lucido dopo aver stretto la mano a Piero Angela.

Nadia Toffa, la giornalista de Le Iene, racconta il caso della Dottoressa Mereu, quella pazza isterica che, circondata da pazienti che la adulavano come una santona, propinava teorie mediche assurde e pratiche da stregoneria spacciandole per medicina. Quella dottoressa che ci sono voluti un po' di servizi tv per farla cacciare dall'albo. Il pensiero non può però non andare per analogia al caso Stamina, dove invece, per puro calcolo di audience, lo stesso programma televisivo ha portato alla ribalta un ciarlatano che, approfittandosi del dolore dei familiari di bambini gravemente malati, spacciava per medicina delle pratiche che di medico e scientifico non avevano nulla. Uno potrebbe dire: hanno toppato con Stamina, ma si sono rifatti con la Mereu. Lasciatemi fare una mia personalissima considerazione su questo. Ma prima voglio sottolineare che non ce l'ho assolutamente con la Toffa, che ha fatto molto bene il suo lavoro, ma con le scelte editoriali del programma, attraverso le quali sono passati sia i servizi sulla Mereu che quelli su Stamina. Sbugiardare una persona che asserisce di guarire il cancro al telefono e di curare i condilomi inserendo una statua della madonna in vagina è certamente un atto meritorio, soprattutto se i medici, quelli veri, da venti anni fanno finta di ignorare che questa persona è un medico iscritto all'ordine. Però non è una coraggiosa operazione giornalistica. Non si rischia niente, e in particolare non si rischia impopolarità a denunciare una che dice che il morbo di Parkinson è solo timidezza. Invece avere abbracciato acriticamente la causa di Vannoni dedicandogli una dozzina di servizi tv e poi nemmeno una smentita dopo che l'operazione si  è svelata per quello che era, cioè una truffa, è quantomeno indice di un'immensa superficialità, a voler essere buoni. Sarebbe stato sufficiente chiedere a chi, di quelle malattie che Vannoni asseriva di saper curare, è veramente esperto. Ma Le Iene, in nome dell'audience, non lo hanno fatto. In nome dell'audience hanno evitato di approfondire, intuendo il caso mediatico e sposando la posizione nazional-popolare dello scienziato che potrebbe salvare i bambini malati ma la burocrazia e i giudici glielo impediscono. Quindi i servizi sulla Mereu e quelli su Stamina viaggiano, per quello che mi riguarda, su due piani nettamente diversi. Ma questo è, lo sottolineo ancora, un problema di scelte editoriali del programma, e non della Toffa.

Vado al bar a prendere un caffè e di fianco a me c'è Silvio Garattini, il noto farmacologo, che sorseggia un bicchiere d'acqua. Che poi non venga a dirci che è contrario all'omeopatia!

Imparo da Bressanini che non esiste menzione storica della pasta alla carbonara prima del 1945. Ma questo ovviamente per la storia ufficiale. Quella vera non ce la dicono mica! In quella vera la carbonara è antichissima, e ci è stata tramandata dagli Annunaki quando ci hanno donato il loro DNA. Ci sono bassorilievi del diecimila avanti cristo che mostrano chiaramente i Sumeri che tagliano il guanciale a dadini mentre con un telescopio di granito scrutano Nibiru. Non è chiaro però se ci mettessero anche la panna, che all'estero - si sa - nella carbonara va molto.

La paninoteca accanto al teatro ha guadagnato in tre giorni quello che normalmente guadagna in un anno. Tutti i pranzi e tutte le cene una quarantina di persone hanno invaso il locale semivuoto, spazzolando tutto quanto dalla dispensa. Sono le ricadute dello scetticismo sull'economia reale. Come per la ricerca di base sono imprevedibili, ma ci sono sempre.E poi c'è chi si chiede a cosa serve il Cicap!

Silvano mostra a Piero Angela il mini-programma tv di divulgazione scientifica che il Cicap Emilia Romagna ha realizzato. Il programma è basato sul lavoro fantastico di un regista e di alcuni tecnici e amici che hanno fatto tutto quanto praticamente gratis, salvo un crowdfunding di mille euro. E' un lavoro bellissimo, tecnicamente confrontabile con produzioni tv che utilizzano ben altri mezzi e fondi. E assisto a una scena di quelle da "storie dell'impossibile": per qualche minuto Piero Angela osserva concentrato, quasi rapito, Silvano che dallo schermo tv spiega la scienza! Una cosa da copertina della Domenica del Corriere. Dicevo che il documentario è bellissimo, se non fosse che ci sono anche io nel documentario, e io quando mi vedo e mi ascolto in video non mi sopporto. E è del tutto inutile che gli altri cerchino di convincermi che non è vero, che è una mia fissa. Non so perché mi faccio questo effetto. Solo Sbirulino e Zichichi mi causano un fastidio maggiore della mia vista. Dovrò chiedere ai ragazzi se me ne possono fare una copia con la faccia pixelata e la voce alterata come quando intervistano i pentiti della banda della Magliana.



Viene menzionata la medicina quantica e si parla di medici che affermano di usare l'entanglement quantistico per curare i pazienti. Anche i medici si buttano sul telelavoro.

C'è Tozzi, il geologo. Non ha la solita piccozza, che in tv agitava pericolosamente rischiando di fare secco qualche cameraman. Però dice cose sensate, e soprattutto manda qualche frecciatina subliminale a Zichichi, che intuisco fra le righe, e che apprezzo molto. Dice anche molte cose che ho scritto più volte sul mio blog, ripetendo quasi parola per parola (compreso le frecciatine a Zichichi). Che sia un mio fan?

Cena di corsa al self service convenzionato. I self service la sera sono tra i luoghi più squallidi della terra, e sembra che cenare da solo a un self service sia una delle cause scatenanti della depressione. Io per fortuna almeno non sono da solo. Chiedo un piatto di pasta "alla mannara", come dice il cartellino dietro il bancone. L'inserviente mi dice che è alla "marinara", indicandomi gli evidenti calamaretti che spuntano dal sugo. Farfuglio che la R e la I erano scritte unite e che non si capiva. Mi da il piatto guardandomi come si guarderebbe uno sciachimista che guarda il cielo chimico da un terrazzino. Nascondo il badge che dice che sono del Cicap per non screditare l'associazione.

A tavola c'è con noi un tipo che non conosco. Anche lui congressista, sento che parla di cerchi nel grano, ma essendo distante non capisco bene cosa dice. Poi, vedendo che lo sto guardando, mi si rivolge dicendomi che il Cicap si è sputtanato perché i cerchi nel grano, quelli "veri", sono chiaramente "non umani". Gli chiedo come si faccia a dire che sono "non umani", e mi risponde che è chiaro, hanno le spighe piegate non alla base ma a dieci centimetri di altezza! Ah, allora è evidente che non può essere opera umana! Immagino che stargli a ricordare che se gli umani riescono a fare operazioni chirurgiche in remoto, rimuovendo un tumore tramite un robot comandato via web da un continente all'altro (fonte), gli stessi umani forse possono anche riuscire a piegare una spiga a 10 cm da terra, ma non insisto.

Nella sede del congresso c'è un solo bagno, a sinistra della sala. Solo l'ultimo giorno scoprirò che ce n'era uno anche a destra, intuendone la sua esistenza in base a semplici considerazioni di simmetria. Praticamente come la scoperta dell'antimateria, la cui esistenza è stata prevista perché un'equazione aveva due soluzioni simmetriche. Comunque per motivi misteriosi ogni volta che vado in bagno lo trovo occupato, e quando si apre la porta esce sempre la stessa persona. Alla fine, dopo l'ennesimo incontro, ci guardiamo con una certa complicità, anche se nessuno dei due ha mai osato rompere il ghiaccio. Resteremo vicendevolmente sconosciuti, ma misteriosamente uniti da un classico caso di parapsicologia della minzione.

Di nuovo Piero Angela, perennemente circondato dai fans, che chiedono autografi, scattano foto e si fanno selfie. Anche io vorrei fare un selfie con il mito della divulgazione scientifica, ma un po' per timidezza e un po' perché non sopporto i selfie e quelli che li fanno, osservo il tutto con sorriso ebete limitandomi a fotografare quelli che si fanno i selfie con Piero Angela. Per dieci minuti buoni il giornalista dice frasi del tipo "va beh... grazie a tutti, ci vediamo...." e subito dopo arriva un altro con il braccio estendibile e la gopro in cima. Rassicuro comunque chi non c'era: Piero Angela non fa la bocca a culo di gallina quando gli chiedono di fare un selfie.

Serata spettacolo con illusionisti. Ho nello stomaco un cheeseburger tracannato in dieci minuti e la vera magia sarebbe che qualcuno dei maghi presenti me lo facesse digerire prima dell'alba. Speriamo che mi chiamino sul palco. Assisto al tipico repertorio di giochi, carte indovinate, cerchi di metallo che si agganciano e come per incanto si sganciano, buste mescolate, uova di plastica che si trasformano in frittate etc. Ogni tanto butto l'occhio a Silvan, che assiste in prima fila, e che sicuramente sta pensando "questo io lo facevo già alla materna come riscaldamento prima di segare la maestra". Noto che non va più di moda il trucco del coniglio tirato fuori dalla giacca. Non ho idea di come funzioni, né se il prestigiatore entri in scena con un coniglio già nella fodera della giacca, o glielo passi di nascosto la valletta.  Comunque non ho mai visto fare lo stesso gioco con un cinghiale, e un motivo deve esserci. Quando lo spettacolo finisce e il pubblico defluisce nella hall, i maghi che si sono esibiti ci attendono su due ali, per salutare e firmare autografi. Non so perché ma mi porto istintivamente la mano al portafoglio.
 
Imparo da Paolo Attivissimo che Ronald Reagan era un fanatico dell'astrologia, e aveva un'astrologa personale che lo consigliava su tutto, valutando con attenzione il momento astrale più propizio. Che delusione! Faceva tanto il cowboy e poi si scopre che appena tornava a casa la sera si metteva di corsa in ciabatte per leggere Astra. E' come se se si scoprisse che Uto Ughi non si perde un'edizione che è una di Ruttosound.

La storia pazzesca di Caronia, il paesino della Sicilia dove per una decina di anni si sono sviluppati inspiegabili eventi che di inspiegabile avevano solo la stupidità di chi li riteneva inspiegabili. Il Cicap fin dall'inizio aveva analizzato i fatti, osservando come gli eventi erano chiaramente dolosi. Invece si è preferito credere a misteriose interferenze di campi elettromagnetici, attività segrete militari, ufo e eventi paranormali di vario tipo. Perfino il responsabile locale della protezione civile aveva affermato, con logica Galileiana, che se si escludevano i campi elettromagnetici non restava che il paranormale o gli ufo. Cosa che non è parsa vera al presidente del centro ufologico nazionale, quello che in tv chiamano quando hanno bisogno di un esperto del nulla (cosa che avviene decisamente spesso). Alla fine i carabinieri hanno arrestato uno scemone di 25 anni, residente a 10 metri da dove avvenivano gli incendi, figlio del presidente del comitato delle vittime degli incendi stessi. Lo hanno filmato una cinquantina di volte con telecamere nascoste mentre buttava una miccia dentro un'auto in sosta o compiva altre azioni simili. Per arrivare a questo prevedibile risultato sono stati dispiegati l'esercito, la marina e incrociatori vari che pattugliavano la costa, con grande dispendio di denaro pubblico, quando sarebbe bastato soltanto un po' di buon senso, oltre al solito vecchio spirito critico. E ingenuamente adesso uno potrebbe pensare che, trovato il colpevole, non ci sia più niente da aggiungere. Sbagliato! Eh sì, perché il colpevole è stato inchiodato per i roghi avvenuti di recente, per i quali è stato filmato. Ma quelli di 10 anni fa? Eh, per quelli potrebbe sempre essere valida l'ipotesi ufo! Qualcuno è riuscito a dire anche questo! Datemi un Rasoio di Occam che voglio fare una strage!

Faccio la mia presentazione, uno test di un cazzillo che attaccato alla presa della corrente dovrebbe far risparmiare fino al 75% sulla bolletta. E' l'ultima presentazione del congresso. Last-but-not-least, ovviamente! Il presentatore della sessione mi introduce come fisico del Cern....LHC... particelle, bim bum bam...! Non so chi abbia modificato la minibiografia molto più sottotono che avevo spedito (qualche idea ce l'ho, però!). Comunque salgo sul palco, cablato come Ambra quando Boncompagni le suggeriva cosa dire, e senza occhiali non riesco a far partire il powerpoint, tanto che deve pietosamente intervenire il tecnico da dietro le quinte. Alla faccia dello scienziato del Cern, avranno detto!

Saluti finali. Nella hall del teatro una ragazza mi ferma e mi dice: "ma tu sei quello del blog Helter Skelter!". Scodinzolo assaporando segretamente il mio ingresso trionfale nel mondo delle celebrità. Sono già pronto per il selfie che di sicuro mi chiederà di fare, ma invece niente. Pazienza, sarà per il prossimo congresso!




6 commenti:

  1. Spassosissimo! L'anno prossimo al congresso del CICAP ci voglio venire anch'io, non posso perdermelo. Grazie per il divertentissimo resoconto!

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  2. Bravo!!! Molto divertente... e sembra pure di averci partecipato. Grazie!

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  3. Meno male che wikipedia esiste e mi aiuta a scoprire in che città è il teatro Bonci.

    Simpatico resoconto. Mi piacerebbe saperne di più sui test del cazzillo del meno 75% in bolletta elettrica.

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  4. Comunque la pasta "alla mannara" l'abbiamo vista in due, che dice la statistica? :-D

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    1. Io l'ho seguito in parte su Periscope,
      ma al prox congresso ,voglio esserci di ppersona.

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